mercoledì 12 luglio 2017

Anteprima. "L'Ultima estate di Diana"

In questi giorni sto leggendo il libro di Antonio Caprarica, "L'ultima estate di Diana" (Sperling & Kupfer) e voglio presentarvelo non solo perché è un ottimo saggio, ma anche perché ritengo non ci sia un modo migliore per iniziare, su questo blog, un nuovo ciclo di articoli dedicato alle dinastie reali nel mondo.

Caprarica è un giornalista e scrittore di successo e di grande maestria. È riuscito a scrivere un libro di fatti sulla principessa del Galles, tralasciando pettegolezzi triti e ritriti e oscure teorie di complotto, destreggiandosi tra copertine patinate e la vera anima di questa donna che visse una vita privilegiata e sfortunata al tempo stesso.

Su Lady Diana, del resto, si è detto e scritto di tutto, una bibliografia sterminata e non sempre accurata e imparziale. Per capire davvero l'impatto di questa donna sui media (da lei amati e odiati, di cui si serviva e dai quali era sfruttata) e sulla storia della Gran Bretagna, la sua innata capacità di comunicare e la sua sofferenza di moglie e persona costantemente sotto i riflettori, c'era bisogno di una vera e propria indagine storica.

Antonio Caprarica l'ha compiuta e il risultato è un libro scorrevole, "autentico", capace di scavare tra i pregi e i difetti di un'icona del Novecento.


Il libro

Titolo: L'ultima estate di Diana

Autore: Antonio Caprarica

Casa editrice: Sperling & Kupfer

Pagine: 219

Prezzo: cartaceo 16,50; ebook 9,99

Anno di Pubblicazione: 2017









lunedì 10 luglio 2017

Santa Rosalia. Eremita controcorrente

Perché una rubrica dedicata alle sante? 

La religione ha un ruolo relativo in questa scelta. La serie di articoli che inizia oggi, con Santa Rosalia, si propone di scoprire le vite di donne che hanno intrapreso percorsi impervi, solitari, talvolta estremi, dimostrando il coraggio delle loro idee e delle loro scelte di vita. Esistenze in cui la religione ha avuto un ruolo fondamentale, è innegabile, ma che si possono guardare da altre prospettive. In queste frasi sta l’essenza della rubrica.

Non si tratta, infatti, di una specie di “celebrazione religiosa” di queste protagoniste della Storia degli uomini e della fede. Non è questa la sede giusta e, del resto, credere o meno è una scelta libera e individuale che nessuno ha il diritto di forzare. 

Le figure di cui parleremo sono state spesso oggetto di devozione popolare prima ancora che il processo di canonizzazione ufficiale avesse inizio. In molti casi i fatti si sono mescolati alle leggende, rendendo difficili, quando non impossibili, i tentativi di analisi scientifica, rafforzando, nello stesso tempo, la fede verso queste donne così combattive. 

La loro santità è stata riconosciuta dalla Chiesa, ma ciò non significa che su di loro sia stato detto e scritto tutto. Al contrario. I testi scritti da molte di loro possono (e devono) ancora essere studiati sotto nuovi punti di vista, per conoscere ancora meglio dei personaggi femminili che, prima ancora di essere sante, sono state donne, figlie del tempo in cui vissero e della loro cultura. 

L’altra domanda che viene naturale porsi è: perché iniziare proprio con Santa Rosalia? Il motivo più ovvio è nella prossimità della festa a lei dedicata, dal 10 al 15 luglio a Palermo, ma la ragione più profonda è nel temperamento di questa giovane che, come vedremo, compì una scelta che definire inusuale per la sua epoca è puro eufemismo.