giovedì 3 luglio 2014

Intervista con Cinzia Mammoliti

Dopo avervi parlato dei suoi due libri, “I serial killer dell’anima” e “Il manipolatore affettivo e le sue maschere” ed. Sonda oggi ho il piacere di ospitare sul blog l’autrice, la dottoressa Cinzia Mammoliti. 

La dottoressa, che ringrazio per aver accettato l’intervista e avermi aiutato a comprendere e riordinare concetti inerenti al campo della criminologia e della psicologia, ci parlerà del suo impegno quotidiano in favore delle vittime di violenza psicologica e ci spiegherà in maniera più approfondita il problema della manipolazione affettiva, dandoci utili suggerimenti per evitare le trappole dei vampiri energetici. 


1) Come è nato il tuo impegno contro la violenza psicologica? 

In Italia se ne parlava troppo poco. Io ho iniziato lavorando sulla violenza minorile, in particolar modo su casi maturati in contesti problematici, in cui deprivazione affettiva, umiliazioni, denigrazioni e mancanza di rispetto per l altro erano all'ordine del giorno. Ho visto la violenza a tutto tondo, partendo dalla strada e occupandomi di devianza ma pensando sempre che quella psicologica, quella inferta all'anima fosse sempre più difficile da sanare di quella fisica e lasciasse dentro cicatrici troppo spesso non rimarginabili. Grazie all’esperienza e all'iniziale studio di questi casi ho analizzato le cause e le conseguenze per cui si diventa abusanti. Chi ha subito abusi ha probabilità più alte di trasformarsi in un soggetto abusante. La violenza psicologica è subdola, parte dai recessi della mente e va attentamente indagata con tutti gli strumenti a disposizione: le scienze criminologiche in primis. 


2) Nei tuoi libri presenti casi davvero impressionanti: donne spesso molto colte, dalla personalità ben strutturata, incapaci di resistere al male, raggirate eppure ostinatamente innamorate. Perché, secondo te, non riescono a vedere oltre i loro sentimenti? Come è possibile che si scambi per amore ciò che, evidentemente, non lo è? 

Ho riportato alcuni dei tantissimi casi che vedo ogni giorno. Il fatto che possa trattarsi di donne colte ci fa uscire dallo stereotipo donna debole-vittima. Bisogna analizzare il rapporto tra vittima e carnefice, prendere in considerazione entrambe le psicologie.Le donne sono più soggette a cadere nella rete dei manipolatori perché sentono di più il bisogno di appartenenza; soprattutto quelle più indipendenti e colte. Sembra un paradosso, ma non lo è: queste donne, infatti, hanno un grande bisogno d’amore unito a una forte volontà, all’amore per la sfida con se stesse e al desiderio di oltrepassare i limiti. Inoltre non dobbiamo dimenticare di essere nell’ambito del vampirismo energetico: il vampiro energetico ha bisogno e quindi sceglie donne interessanti e determinate, ricche di risorse ed energie perché proprio da queste può trarre linfa vitale di cui nutrirsi. 


3) Credi che la mentalità mediterranea, in particolare italiana, con alcune madri che tendono a viziare i figli maschi e donne convinte che la gelosia eccessiva e opprimente sia sintomo d’amore possa essere una delle cause dello sviluppo di futuri “manipolatori”? 

Assolutamente si. Le modalità relazionali di una madre nei confronti del figlio maschio stanno alla base del disturbo di personalità narcisista che caratterizza la quasi totalità dei manipolatori relazionali e che li porta a sentirsi in diritto di tutto pretendere senza nulla dare. 


4) Molte volte ho letto e sentito che chi commette un femminicidio non è pazzo e neppure lo anima una lucida follia. Si tratta, dunque, di un individuo sanissimo, ma incapace d’amare. Cosa ne pensi? Credi che questa teoria sia applicabile anche ai manipolatori? 

Nel caso dei manipolatori si tratta di individui con disturbi latenti che permettono loro di passare per persone normali. Quasi mai arrivano a uccidere fisicamente la loro vittima, tendono a distruggerla più a livello emotivo. I serial killer dell anima sono individui emotivamente disturbati, arrabbiati col mondo, invidiosi, che distruggono la psiche di chi hanno accanto ma definirli perfettamente sani di mente risulta spesso difficile. Incapaci d'amare sicuramente. 


5) Alcuni sono contrari al termine “femminicidio”, perché, in qualche modo, “ghettizzerebbe” quelli che sono veri e propri omicidi sui quali non è possibile applicare una distinzione di genere. Cosa ne pensi? 

La terminologia non è essenziale però, secondo me, “femminicidio” rende bene l’idea, perché è legato al fatto che le donne sono vittime di omicidio proprio per una questione di appartenenza all'identità di genere femminile. 


6) Leggendo i tuoi libri mi sono chiesta una cosa: le donne che nascono in contesti criminali, per esempio in famiglie mafiose, crescendo secondo dettami inculcati loro fin dall’infanzia, sono vittime di manipolazione, oppure il loro è un caso da considerare a parte? 

Le donne mafiose possono essere più spesso loro le manipolatrici. Sono in tante che possiedono all interno dei clan un grande potere e vanno aumentando quelle ai vertici delle organizzazioni mafiose che prendono il posto di mariti o fratelli finiti in galera. 


7) Cosa possono fare le donne, ma anche gli uomini, perché non dimentichiamo che esistono manipolatori e manipolatrici, per evitare di finire nelle trappole ordite da questi ultimi? 

Leggere, informarsi, studiare, prender parte a gruppi di autoaiuto oggi si può perchè se ne parla molto di più. Occorre saperli ricconoscere bene: individuare i loro tratti distintivi e i campanelli di allarme . Una volta compreso con chi si ha a che fare la regola è una sola: fuggire.


8) Cosa spinge un uomo o una donna a desiderare di manipolare una persona? Tu parli di mancanza d’affetto nei primi anni di vita, di situazioni precarie, ma anche di pura malvagità. Questa è la cosa che più mi colpisce; dunque un manipolatore è sempre totalmente consapevole di ciò che fa? 

Il manipolatore deve dominare sempre nella relazione e la vittima è un oggetto funzionale a questa esigenza. Per quanto riguarda la consapevolezza dipende dalla gravità del disturbo psichiatrico. Non abbiamo ancora dati statistici che ci consentano di conoscere il grado di consapevolezza che un manipolatore ha. 


9) Credi che la violenza psicologica potrà mai essere equiparata a quella fisica dal punto di vista giudiziario? 

Tutto il lavoro che sto facendo con i miei collaboratori ha quale obiettivo primario quello di arrivare proprio a una legislazione di questo tipo. In Francia e in altri paesi europei ci sono già arrivati. Speriamo di riuscirci anche noi.


10) Quanto contano i social network e Internet in generale per la lotta alla manipolazione? 

Stiamo lavorando tantissimo per creare una rete di aiuto e sostegno a favore delle vittime, anche attraverso Internet e i social network, dove si può parlare e scambiarsi esperienze e opinioni. Abbiamo fondato e stiamo portando avanti, con altri collaboratori validissimi, l’associazione contro la manipolazione psicologica “La Volpe Nascosta”. Si tratta di una struttura con operatori preparati e specializzati in diversi settori e in grado, quindi, di dare il giusto supporto alle vittime le quali, spesso, si rivolgono a chi non sa nulla del vampirismo energetico (http://lavolpenascosta.com/


11) A cosa stai lavorando attualmente?

Oltre a continuare nella mia attività prevalente di addestramento di Forze dell Ordine e di operatori di Security e Sportelli Antiviolenza sto lavorando su consulenze peritali finalizzate a tracciare l identikit di manipolatori relazionali. E' un'impresa improba per le vittime, in sede giudiziale, convincere i giudici di subire qualcosa da qualcuno che si vende per ciò che non è e troppo spesso ricopre anche cariche da insospettabile. Con le mie relazioni aiuto le vittime a dimostrare quel che non lascia segni nè prove. 


L’autrice 

Laureata in Giurisprudenza nel 1993 con specializzazione in Criminologia, Psicopatologia forense e Psicologia criminale si occupa di consulenza e formazione dopo aver lavorato per molti anni con donne e minori vittime di violenza. Docente di Psicologia per la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell'Interno e responsabile della progettazione ed erogazione di corsi di criminologia, psicologia, psicopatologia forense e comunicazione strategica per Scuole di Polizia, Forze dell'Ordine, operatori di security, operatori del settore sanitario e sociale e di Sportelli Antiviolenza, collabora con gli assessorati alle Pari Opportunità di numerosi Comuni italiani in materia di prevenzione di violenza domestica, mobbing, stalking e reati connessi. Membro del Comitato Scientifico di LINK ITALIA (www.link-italia.net), associazione impegnata su scala nazionale e internazionale nella ricerca in ambito criminologico, vittimologico, investigativo, psicosociale e zooantropologico. Tra i massimi esperti nazionali in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica porta in giro per l'Italia un progetto di sensibilizzazione sulla violenza di genere attraverso la partecipazione a convegni, conferenze, seminari e work shop.

mercoledì 2 luglio 2014

Recensione: "I serial killer dell'anima" e "Il manipolatore affettivo e le sue maschere" di Cinzia Mammoliti

Quando sentiamo parlare di violenza ci vengono subito in mente gli schiaffi, i pugni, le percosse, insomma tutto quel che si concretizza in aggressione fisica e ben visibile. In realtà ne esiste anche un altro tipo, più subdola e nascosta, capace di fare del male ben più di un pugno o di uno schiaffo. 

Sto parlando della violenza psicologica, una vera e propria forma di devastazione brutale della psiche e dell’anima, che è preceduta dalla manipolazione relazionale, una sorta di lavaggio del cervello che porta la vittima a subire umiliazioni, denigrazioni e vessazioni di ogni sorta. 

Questo lento, inesorabile annientamento della personalità dell’altro è conosciuto anche con l’inquietante nome di “vampirismo energetico” e il nome è davvero molto eloquente. Il vampiro, nel folklore e nella letteratura, succhia il sangue delle vittime privandole, quindi, della linfa vitale, ovvero dell’esistenza stessa.

Più o meno ciò che fa il manipolatore. Quest’ultimo, infatti, attraverso un meccanismo perverso di denigrazione, umiliazione, privazioni e offese via via più pesanti, priva la vittima dell’energia vitale, ovvero dell’autostima, della grinta che serve per vivere, dell’amore per la vita.

I vampiri energetici, esseri senza alcuna sensibilità o sentimenti, hanno “bisogno” di annullare l’indole di chi dicono di amare perché covano odio e invidia verso chi ha una personalità strutturata, cioè proprio ciò che manca loro. 

Non solo: per “sopravvivere” rivolgono la loro nefasta attenzione nei confronti di uomini e donne in apparenza ben solidi e strutturati, approfittando, magari, di una debolezza (ne abbiamo tutti) o di un periodo difficile (anche in questo caso può capitare a chiunque, è del tutto umano). 

Dobbiamo inoltre ricordare che i manipolatori-vampiri non soltanto sono pericolosi per la nostra vita e il nostro futuro, ma sono sia uomini che donne; può trattarsi del compagno, del marito, della moglie, non c’è alcuna distinzione da questo punto di vista, benché le donne siano troppo spesso i soggetti più colpiti, le vittime che trovano enormi difficoltà a liberarsi dal loro carnefice. Tutto ciò di cui vi sto parlando era quasi sconosciuto anche a me. 

Avevo sentito parlare di manipolazione, di violenza psicologica, ma i libri della dottoressa Cinzia Mammoliti mi hanno davvero aperto gli occhi e le informazioni che ho condiviso con voi sono proprio il frutto di queste letture. “I serial killer dell’anima” e “Il manipolatore affettivo e le sue maschere”, ed. Sonda, sono due vere e proprie guide, scritte in maniera eccellente, che vorrei consigliare a tutti, per la serietà dell’autrice e della sua esposizione chiarissima che spalanca le porte di una nuova consapevolezza su una piaga nascosta della nostra società e di cui ancora non si parla abbastanza. 

Nei due libri vengono date descrizioni esaustive degli identikit dei possibili manipolatori, corredati da storie vere, di donne che si sono letteralmente perse dietro a falsi amori e hanno faticato non poco per ritrovare la serenità e la fiducia perdute nel mondo e nel prossimo. Queste storie sono puntualmente analizzate dalla dottoressa, che spiega in che modo le vittime sono cadute nella rete dei manipolatori e ricollegando traumi e fragilità del passato a errori del presente delle vittime. 

Troppo spesso, poi, come spiega Cinzia Mammoliti, le conseguenze della manipolazione psicologica rimangono impresse nella memoria e nel cuore delle vittime, creando reazioni molto particolari, tali da dare vita a una vera e propria sindrome nota come TDN (trauma da narcisismo, individuato dal Prof. Pier Pietro Brunelli) o SDMR (Sindrome da Manipolazione Relazionale, agli studi Cinzia Mammoliti/Francesca Sorcinelli). 

Cinzia Mammoliti offre al lettore tutti gli strumenti per comprendere e difendersi al meglio dal vampirismo energetico, aggiungendo ai casi trattati, alla spiegazione del concetto e all’esatta terminologia, una bibliografia e una filmografia precise e ampie con cui il lettore può approfondire gli argomenti trattati. 

L’autrice ci spinge a prendere coscienza di un comportamento meschino e crudele di cui tutti potremmo essere vittime potenziali. Dobbiamo imparare a riconoscere il manipolatore e fuggire il prima possibile. Prima che sia troppo tardi. 


I libri 

Titolo: I serial killer dell’anima

Autore: Cinzia Mammoliti 

Casa editrice: Sonda 

Pagine: 143 

Anno di Pubblicazione: 2012 

Prezzo: 12,50 euro 








Sinossi

Chi sono i serial killer dell'anima? Come agiscono? Perché certi uomini si presentano in un modo e poi si rivelano completamente diversi? Cosa induce molte donne a farsi maltrattare? Perché a fronte di molestie, umiliazioni e vessazioni costanti anziché fuggire rimangono accanto al loro persecutore? Spesso il crimine non viene neppure denunciato perché compiuto proprio dalle persone che più si amano, e che si sentono così autorizzate a continuare a delinquere nel silenzio di chi viene abusato. Il più delle volte infatti le vittime non prendono in considerazione le proprie esigenze e i propri diritti, ma consentono al manipolatore di molestarle, opprimerle, umiliarle. Paure e sensi di colpa inutili concorrono poi a peggiorare la situazione, e la vittima cade in relazioni dolorose e destabilizzanti dalle quali liberarsi rappresenta, a volte, un'impresa titanica. 


Titolo: Il manipolatore affettivo e le sue maschere 

Autore: Cinzia Mammoliti 

Casa editrice: Sonda 

Pagine: 132 

Anno di Pubblicazione: 2014 

Prezzo: 12,50 euro 








Sinossi 

Di violenza sulle donne si parla e dibatte quando ormai è troppo tardi, quando si verifica un omicidio e la nostra morbosa curiosità fa aumentare l'audience dei media, che diffondono sistematicamente dati allarmanti; così l'opinione pubblica si indigna e scatta la caccia al "mostro", fino alla notizia di cronaca successiva. Ma cosa scatta nella mente di un uomo che uccide la compagna? E perché parenti e amici della vittima vengono colti quasi sempre di sorpresa? L'arma per difendersi dalla violenza psicologica e fisica è la consapevolezza: bisogna conoscere i manipolatori affettivi per neutralizzarli e per farlo occorre riconoscere le maschere dietro cui si celano. L'autrice individua le dieci principali tipologie: dal bugiardo patologico al buon padre di famiglia, dal parassita al cybervampiro, dall'uomo del mistero al salvatore, dalla finta vittima al mentore, dall'altruista al dipendente, ognuna introdotta dalla testimonianza di una sua vittima. Ne analizza le peculiarità che possono fornire spunto di riflessione e analisi da parte delle potenziali vittime ed elenca i principali campanelli d'allarme. Con una proposta su come prevenire la violenza sulle donne e fornire un'adeguata tutela alle vittime. 


L’autrice 

Laureata in Giurisprudenza nel 1993 con specializzazione in Criminologia, Psicopatologia forense e Psicologia criminale si occupa di consulenza e formazione dopo aver lavorato per molti anni con donne e minori vittime di violenza. Docente di Psicologia per la Scuola Superiore dell’Amministrazione dell'Interno e responsabile della progettazione ed erogazione di corsi di criminologia, psicologia, psicopatologia forense e comunicazione strategica per Scuole di Polizia, Forze dell'Ordine, operatori di security, operatori del settore sanitario e sociale e di Sportelli Antiviolenza, collabora con gli assessorati alle Pari Opportunità di numerosi Comuni italiani in materia di prevenzione di violenza domestica, mobbing, stalking e reati connessi. Membro del Comitato Scientifico di LINK ITALIA (www.link-italia.net), associazione impegnata su scala nazionale e internazionale nella ricerca in ambito criminologico, vittimologico, investigativo, psicosociale e zooantropologico. Tra i massimi esperti nazionali in materia di manipolazione relazionale e violenza psicologica porta in giro per l'Italia un progetto di sensibilizzazione sulla violenza di genere attraverso la partecipazione a convegni, conferenze, seminari e work shop. 


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