giovedì 31 gennaio 2013

Il Buon Marito. Politica e famiglia negli anni della Rivoluzione Francese

Questo libro affronta dei temi da cui si sono sviluppate questioni e teorie molto attuali, risalendo alle radici di un sistema familiare borghese che nasce con la Rivoluzione Francese. Si passa, cosi, dal patriarcato di stampo “assolutista” dell’Ancient Régime ad un modello di famiglia e di comunità di cui il marito/padre/cittadino è il fulcro, attraverso l’equilibrio di diritti e doveri. La donna, però, non è che l’elemento “debole”, che il consorte deve proteggere e rappresentare. 

Il Libro 

Titolo: Il Buon Marito. Politica e famiglia negli anni della Rivoluzione Francese

Autore: Anne Verjus 

Casa Editrice: Edizioni Dedalo 

Pagine: 384

Prezzo: 25 euro 

Anno di Pubblicazione: novembre 2012 



Descrizione 

Lo scrittore illuminista Jean-François Marmontel descrive la conversione al modello di famiglia borghese di una giovane sposa aristocratica. Una storia esemplare, perché imperniata attorno alla figura del marito "virtuoso", che la Rivoluzione francese elegge a pedina essenziale nella costruzione di un nuovo ordine politico e sociale che gradualmente soppianta il sistema patriarcale dell'Ancien Régime. Attraverso una minuziosa analisi di documenti di varia provenienza, l'autrice ripercorre le tappe più significative del processo di emancipazione dell'individuo-cittadino, emancipazione che si fonda sul riconoscimento della sua autorità indiscutibile all'interno della comunità domestica. L'uomo, nella sua qualità di marito e padre, acquisisce il diritto esclusivo di rappresentare politicamente tutti i membri della sua famiglia (moglie, figli, servitù), ma ha anche il dovere di prendersene cura, in quanto elementi "deboli" della società. Un libro che ci offre una prospettiva originale da cui osservare la Rivoluzione francese, un approccio rigoroso e appassionante che ci porta nel vivo di un dibattito che ha forgiato teorie e pratiche sociali e politiche ancora attuali. Un’opera di grande pregio storiografico e di sicura attualità, rivolta a chiunque voglia approfondire le sue conoscenze sulla Rivoluzione francese e su vicende e fenomeni che hanno influenzato l’evoluzione del pensiero politico, del rapporto tra pubblico e privato e tra uomo e donna. 

Per saperne di più 

La pagina del sito Dedalo Edizioni dedicata all’opera. 
 
L’Autrice

Anne Verjus ha alle spalle numerose pubblicazioni e ricerche, oltre al diploma IEP di Grenoble, il DEA di Studi Politici ed il dottorato di Studi Politici dell’EHESS nel 1997 con la tesi: “Les femmes, épouses et mères de citoyens, ou de la famille comme catégorie politique dans la construction de la citoyenneté (1789-1848)”. Si occupa dei temi che riguardano la suddivisione dei ruoli nella società tra uomini e donne, l’evoluzione del concetto di vita pubblica e privata, famiglia, matrimonio e cittadino in base ai due sessi.

lunedì 28 gennaio 2013

Dux. Una biografia sessuale di Mussolini

Mussolini interpretò e detenne il potere nel ventennio fascista non solo con strategie politiche, ma anche attraverso la virilità; dimostrazioni di vigore fisico, la scelta delle amanti, i figli legittimi ed illegittimi, l’emulazione da parte degli uomini, la disponibilità di molte donne. Questo aspetto più intimo e privato contribuì a forgiare l’immagine del duce, perfettamente ricostruita in questo libro. Inevitabile, al fine di dare un quadro esatto dell’uomo e dell’epoca storica, ripercorrere le tappe giovanili che lo portarono all’apice del successo e la fase di sconfitta politica e di declino umano. 

 Il Libro 

Titolo: Dux. Una biografia sessuale di Mussolini 

Autore: Roberto Olla 

Casa Editrice: Rizzoli 

Pagine: 439 

Prezzo: 21 euro 

Anno di pubblicazione: 2012 








Descrizione

Il sesso come simbolo del potere politico, della volontà del capo di sopravvivere, di vincere i nemici, il nulla che incombe, la morte: anche così Mussolini ha incarnato il mito della potenza nell'Italia fascista. Lo ha edificato e celebrato in pubblico attraverso una gestione geniale della propaganda, esibendo il suo corpo forte, da contadino, a uso dei cinegiornali. E anche in privato, mettendo al mondo figli legittimi e illegittimi, intrattenendo molteplici amanti: "Sono giovani e belle, le prendo, poi non ricordo più né il loro nome né come sono fatte". Le donne del Ventennio vedevano gli altri gerarchi sforzarsi di emularlo in esibizioni di virilità e capivano che erano soltanto sbiadite imitazioni: spesso tentavano di avvicinarsi all'originale, talora inviandogli lettere in cui si offrivano senza troppi giri di parole. All'inizio Mussolini scelse donne intelligenti e moderne: la rivoluzionaria ucraina Angelica Balabanoff, la coltissima e abile Margherita Sarfatti, la sfortunata Ida Dalser. Poi cedette all'ostinazione di Claretta Petacci che, di fronte ai segni del declino fisico, procurò al suo amante il miglior afrodisiaco dell'epoca. Senza questo, il mito del Duce sarebbe crollato prima, e forse la tragedia dell'Italia si sarebbe consumata più in fretta. Dall'educazione del giovane Benito nella Romagna contadina del tardo Ottocento fino al culmine di un successo in cui già si riconoscono le avvisaglie della futura disfatta sessuale e politica... 

Per saperne di più 

 La pagina del sito Rizzoli dedicata al libro.

L’Autore 

Roberto Olla è giornalista e scrittore, responsabile delle rubriche Tg1Storia e Tg1Dialogo, rubriche settimanali del Tg1. Ha realizzato numerosi film documentari e inchieste, anche per coproduzioni con emittenti europee e americane. È autore di diversi libri tra cui Padrini, alla ricerca del DNA di cosa nostra (Mondadori 2003).

domenica 27 gennaio 2013

Per non dimenticare

“…Considerate se questa è una donna Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno…” 
Se Questo è un Uomo – Primo Levi 

Immagine tratta dal sito Testimonianze dai lager.rai.it


Per non dimenticare gli uomini e le donne che morirono in nome della follia.

Per non dimenticare che dal 1939 al 1945 nel lager femminile di Ravensbruck vennero deportate circa centomila donne, non solo ebree.

Per non dimenticare le donne costrette a sopravvivere e a lavorare in condizioni disumane ad Auschwitz, Bergen Belsen, Ravensbruck ed in tutti i campi di concentramento e di sterminio. 

Per non dimenticare le madri, le figlie, le bambine e le ragazze costrette a sopportare ogni genere di tortura, di sevizia e di umiliazione, fisica e psicologica. 

Per non dimenticare quelle donne che non ce l’hanno fatta e non sono più tornate indietro.

Per ricordare coloro che si sono salvati nonostante l’orrore. 

Per ricordare le donne coraggiose, ma anche quelle che non lo furono, quelle che combatterono, ma anche quelle che non poterono farlo

Per ricordare la determinazione nella paura e la paura nella determinazione.

Per maledire e benedire l’umanità nei suoi infiniti errori e nel suo infinito eroismo.

Per ricordare e non dimenticare mai quel che è stato e non dovrà più essere

Francesca Rossi

mercoledì 23 gennaio 2013

L’Italia è Donna. Eterna e Fatale

L’Italia è una donna che sul capo porta la corona turrita e tra le mani stringe lo scettro e la cornucopia. Questa immagine è spesso nascosta, quasi invisibile. L’autore di questo libro ha voluto ricostruire l’interessante storia di questo simbolo di cui, purtroppo, non ci accorgiamo quasi più.

Il Libro

Titolo: L’Italia è donna. Eterna e Fatale

Autore: Roberto Borri 

Casa Editrice: Boffi Edizioni 

Pagine: 120 pagine 

Prezzo: 16 euro 

Anno di pubblicazione: 7 ottobre 2012





Descrizione 

Roberto Borri ci accompagna attraverso una storia lunga duemila anni; quella del simbolo del nostro Paese, che ha percorso le più grandi epoche, dalla Roma imperiale, al Rinascimento fino al Risorgimento e ai nostri giorni. L’opera, che ha i toni del romanzo, è corredata da splendide immagini inedite e non che recano l'effigie dell’allegoria divenuta quasi invisibile ai nostri sguardi distratti. Il lettore si rende subito conto delle trasformazioni che questa ha subito nel tempo, seguendo gli avvenimenti storici, le vittorie e le sconfitte, fino a creare un simbolo che ne racchiude molti altri, non è mai uguale a se stesso, ma non perde fascino e sensualità. Nel libro sono presenti anche dei capitoli che svelano curiosità, fonti e aneddoti che hanno contribuito a creare la complessa simbologia della donna con la corona turrita.

L’Autore

Roberto Borri è autore di libri di antica cartografia e appassionato dall’allegoria che rappresenta la personificazione dell’Italia. Nasce a Gaglianico (Biella) il 5 maggio 1954. Si laurea in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Pavia ed esercita la professione di notaio. Da sempre affascinato dalle antiche carte geografiche, sin da giovane inizia una propria raccolta ed entra in contatto continuo con esperti e collezionisti di fama internazionale. Ha realizzato un volumetto dal titolo "Gaglianico tra il 16° ed il 18° secolo - Tavole familiari e cartografia", ed. Gariazzo, Vigliano B.se, 2000” e l’opera “L'Europa nell'antica cartografia” (2001).

lunedì 21 gennaio 2013

Il Diario di Lena

Una importantissima testimonianza dell’assedio nazista di Leningrado (1941-1944) visto con gli occhi di una sedicenne che annota nel suo diario non solo ciò che le accade intorno, ma anche i suoi sentimenti, speranze e timori vissuti in quei 900 drammatici giorni. Il diario venne rinvenuto nel 1962 e pubblicato in Russia nel 2011, venti anni dopo la morte della sua autrice. Contiene passaggi legati all’adolescenza, come i primi amori e le fatiche dello studio, ma soprattutto le tragedie legate all’assedio, i lutti, la fame e la paura. In Russia quest’opera è stata accolta con entusiasmo perché rappresenta la prima testimonianza di un fatto storico di enorme portata, raccontato con uno stile fresco, giovanile ma profondo, attraverso parole che non si limitano a descrivere ma indagano nell’interiorità dell’uomo.

Il Libro 

Titolo: Il Diario di Lena 

Autore: Lena Mukhina 

Casa Editrice: Mondadori

Pagine: 300 

Prezzo: 16.50 euro 

Data di pubblicazione: 22 gennaio 2013 




Sinossi

Lena Moukhina, una giovane di sedici anni, comincia a scrivere il suo diario pochi giorni prima dell'occupazione di Leningrado da parte dei nazisti, e solo qualche settimana dopo la sua vita viene stravolta: accanto agli avvenimenti storici da tutti conosciuti, la ragazzina registra i piccoli avvenimenti del suo quotidiano di adolescente. I sogni sul futuro, la scuola, le amicizie affiancano così i racconti molto più drammatici delle incursioni naziste, la guerra e l'assedio della città: avvenimenti che cambiano l'esistenza di Lena e la costringono alla fame, ad assistere alla morte della madre e a lottare per la propria sopravvivenza. Le pagine del suo diario ci offrono una testimonianza inedita della guerra, raccontata con le parole di una giovane donna costretta ad affrontare in prima persona le conseguenze di uno degli eventi più tragici del secolo scorso. Attenta osservatrice, narra tutto quello che accade attorno a lei: scrivere significa per lei resistere, combattere la propria guerra quotidiana e la morte per continuare a sperare in un futuro di pace. 


Per saperne di più

La pagina del sito Mondadori dedicata al libro. 


L’Autrice

Lena Mukhina (prima fila in alto, terza da sinistra) nacque a Ufa, negli Urali, il 21 novembre 1924 e morì nel 1991. Dopo l’assedio, in cui aveva perso i suoi cari, non tornò più a Leningrado e si rifugiò da alcuni parenti a Mosca. Per anni, dopo il ritrovamento del diario, avvenuto nel 1962, non si seppe nulla della sua sorte. Solo grazie a minuziose ricerche si scoprì qualcosa in più della sua vita dopo la guerra. Lena non parlò a nessuno del manoscritto né lo cercò mai. Venne pubblicato per la prima volta in Russia nel 2011 dalla casa editrice Azbuka a San Pietroburgo.

martedì 15 gennaio 2013

Il Sangue Nero dei Romanov

Una dinastia immortale. Un oscuro segreto. Quale mistero si nasconde nel palazzo dello zar? 

Il Sangue Nero dei Romanov, di Dora Levy Mossanen, in libreria dal 17 gennaio, è un thriller a sfondo storico in cui colpi di scena, magia, amore, avventura e passione si fondono nelle vicende di una donna che, a distanza di un secolo dalla morte della famiglia imperiale, sostiene di essere stata la tutrice dello zarevič Alekseij… 

 Il Libro 

 Titolo: Il Sangue Nero dei Romanov

 Autore: Dora Levy Mossanen 

Casa Editrice: Newton Compton 

Pagine: 384 

Prezzo: 9.90 

Data di pubblicazione: 17 gennaio 2013








Sinossi 

Darja ha 104 anni ed è ancora una donna bellissima e dal fascino misterioso. Vive in un antico e fatiscente palazzo e intorno a lei svolazza sempre un nugolo di farfalle. Nessuno sa con certezza chi sia in realtà: l’unico indizio relativo al suo passato è un preziosissimo ciondolo, un uovo Fabergé tempestato di diamanti e pietre preziose da cui non si separa mai. Ha dei poteri soprannaturali e racconta di essere stata la tutrice del piccolo Aleksej, l’erede al trono dei Romanov. È passato quasi un secolo da quando la Rivoluzione ha annegato nel sangue il fasto e la ricchezza degli zar: i membri della famiglia reale sono stati uccisi, il loro nome dannato, i simboli del potere distrutti, eppure pare che Aleksej sia scampato all’eccidio… Darja non lo ha mai dimenticato e quando riceve una convocazione urgente da parte dell’Associazione della nobiltà russa le sue speranze riprendono corpo… Il sangue nero dei Romanov è una storia densa di magia e di avventura, amore e speranza, in cui rivive l’atmosfera lussureggiante di una corte opulenta e ricca di meraviglie, ma destinata a un inevitabile tramonto.


Per saperne di più 

La pagina del sito Newton Compton, dove è possibile scaricare un estratto del libro. 
Il sito dell’autrice.  


Dicono de “Il Sangue nero dei Romanov”…

“La favola magica della Mossanen presenta la storia dei Romanov sotto una nuova luce e infonde pathos a una tragedia d’altri tempi”. 
Publishers Weekly 

“Prendendo spunto dal mistero che circonda la morte degli zar, la Mossanen ha creato una moltitudine di personaggi indimenticabili. Una storia di redenzione e magia, di antichi splendori, di sofferenza e di ardenti passioni”. 
 RT Book Reviews


L’Autrice

Nata in Israele e cresciuta in Iran, Dora Levy Mossanen è fuggita negli Stati Uniti all’inizio della Rivoluzione islamica. È autrice di tre romanzi tradotti in diverse lingue. Il sangue nero dei Romanov è il suo primo libro tradotto in Italia. Scrive regolarmente per l’«Huffington Post» e vive a Beverly Hills, in California.

lunedì 14 gennaio 2013

Il Gran Libro delle Streghe. Storie e segreti, incantesimi e pozioni

“Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.” 
Voltaire

Lo studioso spagnolo Rafael M. Merida Jiménez ripercorre il lungo viaggio storico, antropologico, giuridico, mitico e letterario che ha forgiato, nei secoli, l’immagine della strega. Da saggia custode di un sapere femminile ed eterodosso a capro espiatorio stigmatizzato nei tribunali dell’Inquisizione e sui roghi che divamparono in Europa e non solo. Un libro da non perdere. 

Il Libro

Titolo: Il Gran Libro delle Streghe. Storie e segreti, incantesimi e pozioni

Autore: Rafael M. Merida Jiménez

Casa Editrice: Odoya 

Pagine: 396 

Prezzo: 20 euro 

Data di pubblicazione: ottobre 2012 







Descrizione

Streghe, fattucchiere, maghe, ammaliatrici, negromanti... Qual è il vero potere che queste donne hanno esercitato nel corso dei secoli? Le streghe, custodi di un sapere eterodosso e tipicamente femminile, non sono sempre state considerate fonte di malvagità. Anzi, in varie epoche esse hanno rivestito un ruolo sociale di grande importanza. Le testimonianze in prima persona, purtroppo, sono scarse, ma è proprio la feroce condanna dei loro detrattori (e la crudeltà dei castighi dei loro carnefici) a consentirci di comprendere la forza emotiva e il fascino di queste donne, decise a esercitare il proprio diritto alla libertà a rischio della vita. Espressione dell'evoluzione del ruolo sociale della donna, le streghe hanno assunto nel corso dei secoli infinite fisionomie, giunte a noi attraverso miti e riti indispensabili alla comprensione della nostra cultura, passata e presente. Il percorso proposto dall’autore è diviso in tre sezioni: Streghe greche e romane, Streghe medievali e Streghe moderne. Il lettore vi troverà molte storie provenienti dai testi classici e dalle cronache medievali, fino agli albori dell’età contemporanea. A condurlo per mano in questo viaggio saranno alcune delle streghe più famose. Donne che esercitarono una misteriosa influenza sul mondo circostante, maghe invocate e celebrate dai loro proseliti, ma anche insospettabili signore che riuscirono a nascondere la propria natura vivendo in assoluto anonimato. Di alcune conosciamo a stento il nome, su altre sono state scritte centinaia di pagine, ma tutte hanno una storia da raccontare: questa volta in prima persona!

Per saperne di più 

La pagina del sito Odoya dedicata al libro


L’Autore

Rafael M. Mérida Jiménez è docente di Letteratura Spagnola presso l’Università di Lleida e ricercatore del “Centre Dona i Literatura”. Ha insegnato nelle università di Barcellona, Girona, Houston e Portorico. Oltre alle ricerche sulla letteratura spagnola, soprattutto cortigiana e cavalleresca, si è occupato di universo femminile e Queer Theory. È autore di Women in Medieval Iberia (2000), Damas, santas y pecadoras (2008) e di un libro sulla vita di Santa Teresa d’Avila, Llevar la vida con suavidad (2006). Nell’ambito dei Gender Studies ha elaborato alcune teorie pubblicate nei saggi Sexualidades transgresoras (2002) e Diálogos gays, lesbianos, queer (2007).

venerdì 11 gennaio 2013

Addio a Mariangela Melato

Un'altra grande donna italiana ci ha lasciato...

 
Mariangela Melato (Milano, 19 settembre 1941- Roma, 11 gennaio 2013)



Cristina Trivulzio di Belgioioso. Ingiustamente dimenticata.

Indomita, appassionata, coraggiosa, libera, fiera, patriota, amata ed odiata, ingiustamente caduta nell’oblio della Storia. Questa è l’immagine della principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso. 

E’ la prima volta che il blog “Divine Ribelli” parla di lei, ma non sarà certo l’ultima. Cristina ebbe una vita piena, interessante e fu una donna di carattere, un personaggio attualissimo che molto potrebbe insegnare ancora oggi. 

Molti italiani, purtroppo, non la conoscono e non hanno mai nemmeno sentito il suo nome. Un vero peccato, dato il ruolo di spicco che ebbe nel Risorgimento e non solo. E’ vero, come sostengono alcuni, che la Belgioioso ebbe molto da “farsi perdonare”: una bellezza inusuale, una intelligenza altrettanto rara ed una caparbietà che non era proprio la norma per le donne del suo tempo. Questi furono i suoi punti di forza, la resero una figura di spessore, ma le provocarono molti nemici e, infine, l’oblio della memoria.

E’ giusto, dunque, parlare e far conoscere personaggi eccellenti come Cristina Trivulzio di Belgioioso. Sono state scritte biografie su di lei ma, guardando ai fatti, non se ne parla mai abbastanza. 

Chi è stata Cristina Trivulzio principessa di Belgioioso? Nata a Milano il 28 giugno 1808, questa elegante signora dal fascino riservato e dai tratti che ricordano un’eroina del Romanticismo, fu patriota, giornalista (arrivò anche a dirigere alcuni giornali), scrittrice e viaggiatrice. Discendente di una delle più note ed antiche famiglie aristocratiche di Milano, perse il padre a quattro anni.

Sua madre si risposò, ma Cristina non ebbe mai rapporti del tutto distesi con il patrigno ed i fratellastri. A sedici anni sposò Emilio Barbiano di Belgioioso, bello e libertino. Il matrimonio non durò, vista l’enorme diversità di carattere ed i ripetuti tradimenti di Emilio.

La ribellione della giovane a questa situazione fu oggetto i pettegolezzi e maldicenze di cui ella non si curò mai davvero. Dopo la separazione, inoltre, Cristina si avvicinò a coloro che lottavano contro il dominio austriaco. 

Le sue amicizie “pericolose” le costarono la sorveglianza costante del capo della polizia Torresani, ma mai l’arresto, data la fama ed il potere della sua famiglia. Tra il 1828 ed il 1829 viaggiò per l’Italia, toccando Genova, Roma, Firenze e Napoli. Fu proprio a Roma, a quanto pare, che la principessa prese contatti con i carbonari, frequentando il salotto di Ortensia De Beauharnais, madre del futuro Napoleone III, in cui si riunivano i vertici della carboneria romana. 

Nel 1830 Torresani iniziò una violenta offensiva contro la Belgioioso, sicuro di riuscire a metterla alle strette. La principessa, dunque, fu costretta a fuggire in Francia e a vedere sequestrati i propri beni dagli austriaci. I primi tempi furono duri: dovette vivere in povertà, cucendo coccarde e provvedendo da sola ai propri bisogni. Tuttavia, non si perse d’animo: meglio povera ma libera che ricca e sottomessa agli austriaci. 

Iniziò a collaborare con i giornali francesi, intraprese la carriera di scrittrice e la sua attività patriottica si fece più concreta di giorno in giorno. Tra il 1831 ed il 1835, lentamente, superò le precarie condizioni economiche, aiutata anche da sua madre e si trasferì nella famosa casa di Rue D’Anjou a Parigi, dove aprì il suo noto e frequentatissimo salotto. 

L’esordio parigino non fu facile: Cristina suscitò le invidie di altre nobildonne italiane e francesi, i suoi modi diretti le costarono più di una amicizia ed il rapporto non sempre idilliaco con alcuni patrioti, tra cui Mazzini, le causò non pochi problemi. Dal 1838 in poi la Belgioioso cominciò ad isolarsi per occuparsi della figlia, Maria, nata probabilmente dalla relazione con François Mignet. 

Nel 1848, durante le “cinque giornate di Milano” si imbarcò con alcuni napoletani per il Nord Italia, mentre l’anno dopo ebbe un ruolo centrale durante la difesa della Repubblica Romana.

Fu lei, infatti, a dirigere e ad organizzare gli ospedali, creando la figura dell’infermiera laica. Nonostante le critiche per aver permesso a donne di dubbia moralità di occuparsi dei feriti al pari delle nobildonne e delle popolane, Cristina andò avanti fiera del dell’ottimo lavoro svolto e prendendo a cuore l’impegno dell’amministrazione degli ospedali.

Tradita dagli amici francesi, rendendosi conto che la speranza di libertà era, almeno per il momento, vana, decise di partire per Malta. Da lì arrivò fino in Turchia, dove visse con la figlia grazie ad una azienda agricola che mise in piedi da sola e scrivendo articoli e romanzi. 

Tornò in Italia nel 1855. Nel 1861 poté assistere all’Unità d’Italia. Morì a Milano il 5 luglio 1871. Fragile nel fisico, vittima di ingratitudine ed invidie, forte nello spirito e negli ideali


Per saperne di più 

La recensione del romanzo “Emina” di Cristina Trivulzio di Belgioioso, che ho scritto per il blog “La Mano di Fatima”; 
Fugazza M., Rorig K. “La prima donna d'Italia. Cristina Trivulzio di Belgiojoso tra politica e giornalismo”, Franco Angeli, 2010; 
Poliaghi Nora, “Cristina Trivulzio di Belgiojoso” Ibiskos Editrice Risolo, 2011; 
Petacco Arrigo “La Principessa del Nord. La misteriosa vita della dama del Risorgimento: Cristina di Belgioioso”, Oscar Mondadori, 2009; 
Proia Gianna “Cristina di Belgiojoso. Dal salotto alla politica”, Aracne, 2010; 
Belgiojoso Cristina “Il 1848 a Milano e a Venezia. Con uno scritto sulla condizione delle donne”, Feltrinelli 2011.

giovedì 10 gennaio 2013

La Padrona

La Roma del Seicento rivive in questo romanzo storico di Paola Borghese, insieme alle passioni e agli intrighi di un’epoca in cui la Città Eterna ed il papato erano il centro della rete diplomatica mondiale. La storia ruota attorno ad una nobile che, a causa di oscuri dolori del passato, decide di diventare una cortigiana, infliggendo agli uomini le umiliazioni che lei stessa aveva dovuto subire. Diventerà in breve tempo la donna più desiderata della città, la Padrona attorno alla quale gravitano uomini potenti, complotti e congiure. 

 Il Libro

Titolo: La Padrona 

Autore: Alessandra Borghese

Casa Editrice: Mondadori 

Pagine: 180 

Prezzo: 18 euro 

Data di Pubblicazione: 15 gennaio 2013 






Sinossi 

È il maggio del 1605, il cardinale Camillo Borghese è appena diventato papa con il nome di Paolo V, per lo Stato Pontificio e per la sua capitale si apre uno dei periodi di più intenso e rigoglioso sviluppo, quasi una rivincita, non solo spirituale ma anche culturale, dopo gli anni difficili della Controriforma. La Città eterna si pone sempre più come il grande teatro diplomatico europeo mentre prende le mosse uno straordinario rimodellamento urbanistico con memorabili opere architettoniche ed artistiche, come la nuova facciata della basilica di San Pietro, che ancora oggi segnano Roma in maniera inconfondibile. Su questo sfondo Alessandra Borghese - che di Paolo V è una discendente - disegna, attingendoli dalle intense pagine di un diario intimo, i tratti della sua protagonista: una donna di nobili natali che, ferita per l'inspiegabile abbandono del padre e sconvolta da una prima esperienza sentimentale, decide di prostituirsi, quasi a cercare una vendetta per il dolore subito. Per anni agisce nella più torbida ed oscura trasgressività, nella penombra dei palazzi del potere. Indossa una maschera e recita il ruolo della Padrona, impartendo dolore e umiliazione agli uomini che incontra, e ricevendone in cambio una sorta di venerazione. Nella casa-palazzo della "Signora" - crocevia del potere e degli intrighi romani - la nostra misteriosa protagonista trafigge e calpesta gli uomini potenti, divenendo ben presto la donna più desiderata. Di giorno legge, studia, scrive e si occupa di opere di bene. Di notte invece incontra i suoi clienti, lasciando spazio a quella parte della sua anima marchiata dal dolore. Ma in lei convive un'altra parte, quella di una donna che si è sempre interrogata e non si è mai arresa. Sarà proprio quella parte di anima a portare la Padrona a riscoprire l'immensità dell'amore vero e a spingerla ad intraprendere un percorso di redenzione che la condurrà a mutare radicalmente e a incrociare di nuovo l'uomo che più di ogni altro ha segnato la sua esistenza. 

Per saperne di più 

La pagina del sito Mondadori dedicata al romanzo. 
Il sito dell’autrice.

L’Autrice 

Alessandra Borghese, giornalista e scrittrice, dopo aver collaborato con "Panorama" e "Il Tempo", oggi scrive per "Gente", "Style-Corriere della Sera" e "QN-Il Resto del Carlino-La Nazione-Il Giorno". Dal maggio 2005 è hospitalière del Santuario Notre-Dame de Lourdes e dal luglio 2006 è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Civitas Lateranensis, che fa capo all'omonima Università Pontificia. Tra le sue opere ricordiamo Con occhi nuovi (Piemme 2004), Sulle tracce di Joseph Ratzinger (Cantagalli 2007) e Lourdes (Mondadori 2008), La Verità chiede di essere conosciuta (Rizzoli 2011), Aplomb Vaticano (Libreria Editrice Vaticana 2012). I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, portoghese, polacco e giapponese. La Padrona è il suo primo romanzo.

mercoledì 9 gennaio 2013

La Sposa di Auschwitz

Può l'amore sopravvivere all'orrore dei campi di concentramento? 

La commovente e tragica vicenda di una sopravvissuta ai lager nazisti. La storia di un amore che nasce in un luogo di morte, il campo di concentramento, ma che neppure la morte stessa riesce a cancellare. Un libro imperdibile sulla forza dei sentimenti, su una delle pagine più buie della Storia dell’umanità. Una ricostruzione drammatica della Polonia occupata e dell’orrore dell’Olocausto. 

Il Libro 

Titolo: La Sposa di Auschwitz 

Autore: Millie Werber, Eve Keller 

Casa Editrice: Newton & Compton 

Pagine: 288 

Prezzo: 9.90 

Data di pubblicazione: 10 gennaio 2013 








Sinossi 

Millie Werber ha quattordici anni quando i nazisti invadono la Polonia. La sua cittadina, Radom, viene trasformata in un ghetto e la fabbrica locale in un campo di concentramento. L’unico modo per avere salva la vita è lavorare come operaia per i tedeschi. Ma persino nell’orrore di un lager si può trovare l’amore: proprio qui, infatti, la ragazza conosce Heniek, ebreo costretto a collaborare con le SS. I due si scambiano le fedi e una promessa d’amore eterno. Il loro matrimonio, però, dura ben poco: Heniek viene tradito da un altro ebreo e fucilato dai nazisti. A Millie non resta che farsi forza e lottare a ogni costo per sopravvivere e per affrontare l’orrore di Auschwitz. Anni dopo, reduce dal lager e dalla terribile marcia della morte, per la Werber arriverà il momento di rifarsi una vita in America accanto a un altro uomo, il secondo marito, Jack. Eppure il ricordo di Heniek – il primo, grande amore – l’accompagnerà per sempre, proprio come l’anello che lui le aveva donato nel ghetto di Radom. La straordinaria vicenda di questa coraggiosa sopravvissuta ci racconta nei dettagli cosa significava vivere nella Polonia occupata dai nazisti e come si possa trovare l’amore vero persino nell’inferno dell’Olocausto. 


Per saperne di più 

La pagina dedicata al romanzo del sito della Newton & Compton, con un estratto del romanzo.
 

Dicono di “La Sposa di Auschwitz” 

“La storia della Werber è davvero avvincente e scritta con una straordinaria spontaneità e attenzione ai particolari […]. Un toccante contributo alla letteratura sull’Olocausto”.
Kirkus Reviews 

“Tra i libri dedicati all’Olocausto, questo sincero, onesto, appassionato resoconto della sopravvissuta Millie Werber spicca per il suo valore”. 
Booklist 

“La Werber ci racconta una possente e tragica storia d’amore in tempo di guerra, che ha tenuto nascosta dentro di sé per tutti questi anni”. 
Jewish Week 


Le Autrici 

Millie Werber è nata in Polonia e sopravvissuta ad Auschwitz. Nel 1946 si è stabilita a New York con il secondo marito, Jack, con cui ha avviato una fiorente agenzia immobiliare. Dopo la morte dell’uomo, nel 2006, si è trasferita a Long Island, dove attualmente vive, circondata dai suoi figli, nipoti e pronipoti. 

Eve Keller ex presidente della Society for Literature, Science, and the Arts, insegna letteratura inglese alla Fordham University di New York.

martedì 8 gennaio 2013

La Figlia dei Ricordi

“Spero che questo libro sia una potente dimostrazione di come possono essere influenti le persone costrette a cambiare il mondo, nel bene e nel male”. 
Sarah McCoy autrice del romanzo “La Figlia dei Ricordi” 

Un romanzo attesissimo, che promette emozioni forti capaci di tenere il lettore incollato alle pagine. La Figlia dei Ricordi, di Sarah McCoy, ha già entusiasmato pubblico e critica con una storia avvincente tra passato e presente, tra la Germania nazista e l’odierno Texas e tra due donne la cui amicizia sarà più forte del dolore.

Il Libro

Titolo: La Figlia dei Ricordi 

Autore: Sarah McCoy 

Casa Editrice: Nord 

Pagine: 462 

Prezzo: 17.60 

Data di pubblicazione: 10 gennaio 2013 







Sinossi 

Garmisch, Germania, inverno 1944. È un anello di fidanzamento, quello che un ufficiale nazista ha appena messo al dito della giovane Elsie. Un anello che potrebbe cancellare l’amaro sapore della guerra, regalando a lei e alla sua famiglia il sogno di una vita in cui l’aria profuma di biscotti allo zenzero e di serenità. Invece, d’un tratto, Elsie si ritrova a guardare negli occhi la realtà: un bambino ebreo si presenta alla sua porta e la implora di salvarlo, di nasconderlo. E lei lo aiuta… 
El Paso, Texas, oggi. È un anello di fidanzamento, quello che Reba non ha il coraggio d’indossare. A darglielo è stato Riki, un uomo che la ama senza riserve, nonostante le sue asprezze. Eppure Reba esita: prigioniera di angosce e inquietudini radicate nel profondo, sa che la sua armatura di donna realizzata potrebbe frantumarsi da un momento all’altro. E ha paura… Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l’una non potesse proseguire senza l’altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l’hanno portata dalla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare sé stessa. Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore. Per entrambe, l’amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato… 
Un esordio letterario folgorante, una storia intensa e coinvolgente che ha conquistato prima i librai indipendenti americani, poi i lettori di tutto il mondo grazie alla forza del passaparola. 

Per saperne di più 

Il sito Internet dedicato al libro.
Il sito dell’autrice.
La pagina facebook dedicata al romanzo. 

L’Autrice

Figlia di un ufficiale dell’Oklahoma e di una maestra portoricana, Sarah McCoy è nata a Fort Knox, in Kentucky, ha trascorso parte dell’infanzia in Germania ed è tornata negli Stati Uniti, in Virginia, quando aveva tredici anni. Oggi vive a El Paso, in Texas, dove insegna letteratura inglese all’università. Negli Stati Uniti La figlia dei ricordi è stato acclamato dalla critica e dal pubblico, per il suo stile narrativo cinematografico e la forte componente emotiva. Nel 2009, Sarah McCoy si era già fatta notare a livello internazionale con The Time It Snowed in Puerto Rico, ambientato nella terra materna.

lunedì 7 gennaio 2013

Le Medichesse. La Vocazione femminile alla cura

Oggi voglio presentarvi un libro originale che analizza la storia della scienza medica, di solito attribuita solo agli studi degli uomini, da un punto di vista diverso e coinvolgente; quello femminile. Le donne, infatti, sono da sempre grandi conoscitrici di cure, erbe e piante medicinali, ma questo prezioso sapere spesso le ha messe in pericolo, o perfino condannate a morte. 

 Il Libro

Titolo: Le Medichesse. La Vocazione femminile alla cura 

Autore: Erika Maderna 

Casa Editrice: Aboca Edizioni 

Pagine: 140 pagine 

Prezzo: 19.50 euro 

Data di pubblicazione: luglio 2012 





 Descrizione

Se gli uomini hanno dominato l'universo delle parole, le donne hanno avuto potere sul mondo delle cose. La vocazione femminile per la medicina ha una storia lunga e affascinante, che ci riporta alle radici delle civiltà. Le donne sono da sempre le custodi dei segreti delle erbe e delle piante officinali, e sono per natura e sensibilità inclini alla cura. La medichessa ha assunto attraverso i secoli identità e volti diversi: maga, sacerdotessa, guaritrice, ostetrica, erborista, monaca, alchimista, compilatrice di ricettari. Sempre contrapposta alla scienza degli uomini, depositari della cultura dei libri e delle accademie, la pratica femminile si caratterizzava per l’approccio empirico e l’espressione di conoscenze antiche e tramandate, dove accanto alle applicazioni di una medicina lecita coesistevano saperi più oscuri, quelli delle consuetudini proibite della contraccezione e dell’aborto, legate alla magia degli incantamenti amorosi e della fertilità. Attraverso le pagine di questo libro scopriremo con un po' di stupore come la scienza medica sia stata soprattutto una fortezza della libertà di espressione femminile. In un certo senso un'anomalia della storia. Il libro si rivolge ad appassionati e curiosi della storia delle donne, oltre che a chiunque sia interessato ad approfondire il rapporto tra il femminile e la dimensione della cura, o questo particolare aspetto della storia della medicina e delle terapie naturali. Una scrittura semplice e comprensibile rende il testo fruibile ad un pubblico ampio e curioso.

Per saperne di più 
Il sito Aboca Museum con tutte le informazioni sul libro ed i video di presentazione.


L’Autrice 

Erika Maderna, laureata in Etruscologia e Archeologia Italica all’Università di Pavia, si è stabilita anni fa nella Maremma toscana, spinta dal richiamo della terra degli Etruschi. Vive a Grosseto, dove insegna, scrive articoli, traduzioni e saggi di cultura e archeologia classica. Ha approfondito in precedenti pubblicazioni il tema della cosmesi nelle civiltà mediterranee antiche (Antichi Segreti di Bellezza, Aldo Sara Editore, 2005). Con Aboca Edizioni ha pubblicato nel 2009 Aromi Sacri Fragranze Profane: simboli, mitologie e passioni profumatorie nel mondo antico, un viaggio attraverso l’immaginario aromatico delle civiltà del passato. Questo nuovo saggio vuole essere un omaggio al contributo fondamentale delle donne al sapere medico, erboristico e cosmetico della tradizione occidentale.